12 Settembre 2016

Il dinosauro e la cassetta postale

Il dinosauro è quello che appare negli inviti della mostra Due ma non due di Lucia Sorge. Un dettaglio, un ritaglio, un brano delle tele dedicate al regno animale. Viene in mente il più breve racconto che sia mai stato scritto, quello dell’uruguaiano Augusto Monterroso: ”Quando si svegliò, il dinosauro era ancora lì.”
La cassetta postale era nella macchina di Lucia. Come sanno fare solo le donne, l’altro giorno conciliava il suo ruolo di mamma di Joshua che ha da poco compiuto due anni, il lavoro per diversi studi di interior design, l’allestimento di questa mostra.
Il prototipo della cassetta delle lettere, creata per la villa in collina di un cliente, s’ispirava alla grafica del segno che in Google Maps individua l’indirizzo cercato.
La cassetta-conchiglia rinviava a diversi temi: la mappa ideale, quella che ricalchi ogni confine, impossibile da disegnare, evocata da Borges nella Mappa dell’impero. E quello della spedizione, della traiettoria delle nostre missive, della cassetta postale come luogo dove alcuni messaggi attesi non arrivano, e altri vi giungono per errore.
I disegni preparatori, gli studi, la Selva di carte che Lucia ha appeso in uno degli spazi della mostra, sono anch’esse uno stormo di lettere scritte nel corso degli anni a comporre una stratigrafia del pensiero.
Strati di una pietra antica, quella delle cave di Prun, che Lucia raccontò nella sua tesi di laurea, uno straordinario museo naturale all’aperto, un sistema di caverne-tempio scavate dall’uomo nei secoli.
Il lavoro dell’artista è questo sottrarre, alla ricerca delle sezioni più profonde della propria storia e delle storie che lo circondano.
Togliere, distinguere, guardare profili adiacenti, contorni nascosti, linee intrecciate, è esercizio continuo per lo spettatore di Sinfonia 35 composta da Sognanima, SuonomeSenz’ombra, del polittico dedicato al Regno animale che riunisce i quattro elementi terra fuoco acqua, aria, delle tele nate dal gioco Farm man.
Un immergersi fra dentro e fuori, spirito e materia, mente e corpo, che sono Due ma non due in una visione buddistica di unità fra individuo e natura.
In somma il dinosauro potrebbe essere non solo quello che stava ancora lì ma anche quello che si svegliò.
Anche le opere di Lucia sono ancora lì. Forse non tutte saranno recapitate, l’importante è che siano in viaggio, come Lucia, come noi tutti imbarcati per una destinazione sconosciuta.

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