17 Giugno 2021

L’arte fuorilegge di Banksy

Centodieci e lode per l’innovativa tesi “L’arte fuorilegge, Banksy dai muri ai musei (e oltre)” di Alessandra Orefice, che ha concluso il corso di laurea magistrale in semiotica all’Università di Bologna con un saggio di 239 pagine, a cui si aggiungono un appendice di 121 immagini delle opere del geniale street artist britannico e un’intervista esclusiva a Elio Espana, regista di “Banksy and the rise of outlaw art” (non ancora uscito nelle sale italiane) per la quale si ringrazia Giovanni Esposito direttore del Vittorio Film Festival. Una ricerca avvincente che ripercorre  le imprese di Banksy, dai suoi esordi come vandalo a Bristol all’affermazione come artista a Londra. Molti i temi affrontati: il passaggio dalla strada all’ufficialità dei musei e delle aste internazionali, indimenticabile quella di Sotheby’s nel 2018 quando una copia di “The girl with the red balloon” aggiudicata per un milione di dollari  si autodistrugge davanti alle bocche spalancate dei collezionisti. Insieme a temi specialistici, quali l’artificazione, l’iconoclastia, l’anonimato seduttivo e irresponsabile, trovano spazio approfondimenti su alcuni dei più spiazzanti progetti creativi di Banksy: Better Out Than In, un’inusuale residenza artistica che mobilitò per un mese gli abitanti di New York, Dismaland la Disneyland alla rovescia allestita nell’estate del 2015 e il Walled Off Hotel, oggi chiuso a causa della guerra, costruito a Betlemme, a ridosso del muro, un’icona più che mai attuale della storia del conflitto israelopalestinese. Apre la tesi una citazione di Banksy con il quale Alessandra Orefice sembra condividere un sogno: “Immagina una città dove i graffiti non siano illegali, una città dove ognuno possa disegnare qualsiasi cosa gli piaccia. Dove ogni strada sia inondata da milioni di colori e piccole frasi. Dove non sia mai noioso aspettare alla fermata dell’autobus. Una città che assomigli a una festa, dove tutti sono invitati, non solo gli agenti immobiliari e i magnati della finanza. Immagina ma smetti di appoggiarti al muro …è fresco di vernice”.

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