29 Novembre 2022

DESTALK, CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

Com’è possibile tanta violenza sulle donne? Una questione culturale, educativa, familiare, che si nasconde e cresce nei dettagli, nelle narrazioni, nei miti. Se Eva è una peccatrice vada all’inferno, se Penelope non aspetta Ulisse sia messa a morte, e qualunque donna non mostri le sue chat al compagno o al marito sia giudicata sospetta.Qualche mese fa Aurora, una giovane collega giornalista disse: “Voi uomini non sapete che cosa si provi ad essere guardate in un certo modo, a ricevere certi apprezzamenti o certi contatti fisici indesiderati, perché a voi non è mai successo. A noi succede più volte in un giorno. Noi sappiamo di cosa stiamo parlando, voi no”. Un’altra donna, Luisa, in un webinar sul tema confidò che lei non aveva paura di un uomo in particolare, dallo sguardo cattivo o dall’abbigliamento trasandato, ma di tutti gli uomini.I numeri sono importanti e poco conosciuti. Secondo i dati Istat il 31,5% delle 16-70enni, 6 milioni 788 mila, ha subito nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale: il 20,2%, 4 milioni 353 mila, ha subìto violenza fisica, il 21%, 4 milioni 520 mila, violenza sessuale, il 5,4%, 1 milione 157 mila, le forme più gravi della violenza sessuale come lo stupro, 652 mila, e il tentato stupro.In occasione del 25 novembre, giornata mondiale contro la violenza sulle donne, è stato presentato a Venezia giovedì scorso il progetto europeo Destalk per combattere tutte quelle forme di controllo, diffamazione e oppressione online che altro non sono che una prosecuzione o un’anticipazione delle violenze fisiche.

Il comunicato stampa dell’incontro:“In Europa una donna su dieci ha già subito violenze informatiche all’età di 15 anni, sette donne su dieci sono state attaccate attraverso cyberstalking e hanno subìto almeno una forma di violenza fisica o sessuale da parte di un partner intimo: sono alcuni dei dati raccolti dall’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere (European Institute for Gender Equality). Inoltre il 71% degli autori di violenza domestica controlla il computer della partner e il 54% ne traccia i cellulari con software appositi. Combattere queste forme di violenza di genere on-line è l’obiettivo del progetto “DeStalk” che riunisce cinque partner europei – European Network for the Work with Perpetrators of Domestic Violence, Fundación Blanquerna, Kaspersky, Una Casa per l’Uomodi Treviso e Regione del Veneto – in collaborazione con Coalition Against Stalkerware, che ha avviato in Italia una campagna di formazione, informazione e sensibilizzazione coinvolgendo la rete dei centri antiviolenza D.i.Re. e la rete dei centri per uomini autori di violenza Relive. Il progetto ha realizzato una importante azione trasversale di formazione, con un corso e-learning rivolto a oltre 300 professioniste e professionisti dei servizi antiviolenza e 6 workshop online a cui hanno partecipato operatrici dei centri antiviolenza, operatrici e operatori dei centri per uomini autori di violenza, forze dell’ordine e altre istituzioni interessate al tema. “La violenza online rappresenta negli ultimi anni una nuova complessità per il lavoro dei Centri antiviolenza, e fin da subito le operatrici hanno dovuto formarsi per approfondire le competenze tecniche rispetto alle modalità in cui tale forma di violenza si manifesta” – ha dichiarato Mariangela Zanni, consigliera nazionale D.i.Re Donne in Rete contro la violenza – “Il Progetto DeStalk ha fornito una formazione specifica a cui hanno partecipato 120 operatrici. Le sfide che ci troviamo ad affrontare rispetto alla violenza agita online riguarda prima di tutto la messa in sicurezza delle donne e dei minori, se presenti, anche attraverso delle informazioni pratiche rispetto ad esempio al cambio della password nei social, alla disattivazione del gps nei telefonini e così via. La complessità riguarda anche la velocità con cui nascono sempre nuove modalità per controllare e agire violenza sulle donne online, per questo è importante che ci sia un aggiornamento continuo delle operatrici”. Rivolgersi ai centri antiviolenza, contattando il 1522 o cercando il centro più vicino sul sito di D.i.Re, è la prima azione da compiere se si subisce violenza digitale o cyberstalking.Per riconoscere i segnali di queste violenze, il progetto rende disponibile una guida pratica per donne e ragazze consultabile su www.work-with-perpetrators.eu/destalk-it/campaignTrale diverse forme di violenza digitale e nello specifico di cyberstalking, è emerso negli ultimi anni lo stalkerware (applicazioni per spiare smartphone e computer). Il report “Lo stato dello stalkerware 2021” di Kaspersky ha rilevato che nel 2021 in Italia sono state 611 le persone, utenti dei sistemi di sicurezza IT dell’azienda, che sono state spiate o controllate senza il loro consenso. Dati della Coalition against Stalkerware stimano che la cifra potrebbe essere almeno di 30 volte più alta. “Gli stalkerware sono una forma di cyber violenza ampiamente diffusa e l’Italia si macchia dell’onta di essere il secondo paese europeo per numero di persone che la subiscono. Per riconoscere questo abuso, è importante che le vittime siano attente ad alcuni segnali dei propri device come un consumo eccessivo di dati o batteria, così come un rallentamento dei processi e la presenza di app sconosciute – spiega Amedeo D’Arcangelo, Enterprise Project Technical Coordinator Kaspersky – Da anni Kaspersky è impegnata attivamente nella lotta contro questo fenomeno ed è tra i fondatori della Coalition Against Stalkerware, iniziativa che unisce le organizzazioni che combattono la violenza domestica e la comunità che si occupa di sicurezza informatica. Imparare a riconoscere i segnali è il primo passo che deve portare a rivolgersi immediatamente alle associazioni al fine di ricevere il supporto adeguato”.Cartella Stampa completa di dati, video e schede di approfondimento consultabile a questo link https://e1.pcloud.link/publink/show?code=kZJNIQZRVDuHCPbj7H4myjeHtcjNQfvDPnX, Venezia, 24 novembbre 2022, Ufficio stampa della Giunta Regionale del Veneto Eleonora Karsan Tel. 041 2792808 | cell. 3346267729 eleonora.karsan@regione.veneto.it, Ufficio Stampa del Progetto DeStalk Comunicattive Srl Annalisa cell. 328 895 0039 Barbara cell. 339 6365001 press@comunicattive.it
10 CONSIGLI CONTRO LA VIOLENZA DIGITALE
1. Scegli password complesse e non condividerle con nessuno. Evita password facili con il tuo nome, data e luogo di nascita, indirizzo, nomi di familiari.
2. Non lasciare aperti e incustoditi i tuoi dispositivi: smartphone, computer, tablet.
3. Disattiva le funzioni di tracciamento digitale (luogo – ora – sito visitato) dai social, dai motori di ricerca, dal tuo account di posta elettronica, dalle app che usi.
4. Non permettere riprese video, fotografiche o registrazioni audio nei momenti intimi.
5. Disattiva il gps dell’automobile e verifica con l’aiuto di un tecnico che non siano stati installati gps sugli altri mezzi di spostamento, e application di stalkerware, di controllo delle chiamate e degli spostamenti sul tuo cellulare.
6. Cancella tutti i profili sconosciuti tra i tuoi contatti social e telefonici, e non chattare o scambiare mail o telefonate con sconosciuti
7. Non condividere on line, sugli stati whatsapp, FB, Tik Tok, foto dei luoghi e delle persone che frequenti.
8. Se molestata raccogli le prove delle molestie: screenshot, registrazioni audio, video, mail, messaggi, foto. Non cancellare nulla dai tuoi dispositivi.
9. Se molestata contatta subito il centro antiviolenza più vicino e parlane con una persona di cui ti fidi.
10. Se stai leggendo questo testo invialo ad altre donne.
(foto M.A. Orefice; grazie a Marianna Andrigoper aver interpretato il tema con straordinaria sensibilità)

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