22 Dicembre 2023

RUGBY E SOLIDARIETA’ IN MOZAMBICO

Ci hanno provato a stopparlo, ma da buon rugbista ha saltato i placcaggi ed è andato in meta. Una meta che si chiama Maputo, capitale del Mozabico, dove allena la nazionale e fa mille altre cose. Matteo Crespan, detto Crespo, venticinque anni di entusiasmo puro, il sogno di uscire dalle mura di Treviso dove è nato e cresciuto se lo portava dentro da quando dai banchi del Mazzotti, quando studiava relazioni internazionali e marketing. Stella dei Ruggers Tarvisium in seconda e in terza linea, ha unito vita e sport. Da gennaio è responsabile della nazionale femminile del Mozambico, allenatore della nazionale maschile, incaricato della ricerca fondi della Federazione Rugby, volontario in un orfanotrofio, allenatore della squadra femminile under 12 Rugbio Magoanine, uno dei quartieri più svantaggiati della capitale. I suoi primi supporter sono stati la zia Paola Bruttocao e la sorella Giulia che quest’estate lo hanno raggiunto per due mesi e si sono già prenotate per ritornare l’anno prossimo. “In realtà il mio progetto all’inizio – racconta Matteo in un collegamento whatsapp da Maputo – era quello di fare un anno di volontariato per dare una mano a Irene Bellamio, un’educatrice e rugbista milanese, che arrivata qui per il servizio civile in un orfanotrofio nel 2018 ha dato vita al rugby femminile a Magoanine nell’ambito del progetto Rugbio.it

Dopo qualche settimana ho capito che sarei rimasto,  poi la Federazione mi ha proposto di diventare coordinatore dei progetti sportivi, una scelta inaspettata che mi ha reso felice. Ogni giorno vivo nella gioia più totale, esprimo al cento per cento me stesso. Vorrei che tutti intuissero che esiste un altro modo di vivere. È vero che questo è uno dei paesi  più poveri del mondo ma i mozambicani sono tutt’altro che poveri. A dispetto di una violenza strutturale, di una polizia corrotta e di una situazione politica disastrosa, nel quotidiano sono felici e lo trasmettono. Hanno ragione quando dicono che noi europei abbiamo dei bellissimi orologi, ma loro hanno qualcosa di più prezioso: il tempo”.

Perché non vedi il tuo futuro in Italia? “Tutto è troppo veloce, l’ascensore sociale non funziona e i salari sono troppo bassi per consentire ai giovani di vivere senza l’aiuto dei genitori. Prima di quest’esperienza ho trascorso quattro anni a Tolosa dove allenavo i giovani dello Stade Toulousain e lavoravo al McDonald’s venti ore alla settimana. Ho potuto comprare  la macchina, affittare un appartamento e condurre una vita indipendente. Impensabile in Italia. Poi è venuto il Covid, l’ho presa come una pausa per studiare management commerciale operazionale. Più studiavo e più mi rendevo conto di quanto le regole del sistema capitalistico fossero lontane dai miei ideali, e di quanto desiderassi fare qualcosa per gli altri”. Cos’è il rugby per te? “Io sono innamorato di questo sport, direi che è molte cose, la prima che mi viene in mente: un’ottima scusa per bere una birretta insieme agli amici. Scherzi a parte vorrei ricordare un aforisma: il rugby è un gioco da hooligans giocato da gentleman, mentre il calcio è un gioco da gentleman giocato da hooligans. Noi possiamo azzuffarci e placcarci in modo duro in campo ma appena terminato l’incontro ci stringiamo la mano e siamo amici. Per i ragazzi e le ragazze di Magoanine è un momento di crescita, di appartenenza, di educazione, di libertà, di amicizia. Nel rugby, come dice Irene, “la palla si passa all’indietro per ricordarsi degli altri”. L’intervista volge al termine perché Mattteo ha un’agenda fitta d’impegni. Al bar Mundos lo aspetta Albert, un famoso rugbista sudafricano che gli ha presentato diversi imprenditori per le sponsorizzazioni. Poi un sopralluogo per il secondo piano della Club House,  il nuovo e primo circolo sportivo di Magoanine. E non meno importanti gli allenamenti: dietro l’angolo il Khan’ Sicala Rugby 7′ Festival al quale parteciperà con la nazionale maschile; e a febbraio del 2024 il Campionato internazionale africano a Città del Capo, dove accompagnerà la nazionale femminile under 17.  Da Treviso si può seguire e sostenere Matteo seguendo la pagina  Facebook Rugbio Magoanine.

Mario Anton Orefice

RECENT POSTS

    Leave a comment