27 Luglio 2020

Nel nome del pane

Una bella storia imprenditoriale e di amicizia tra un veneto doc e un senegalese.  Terenzio Chies di Godega di Sant’Urbano, 66 anni, punto di riferimento in provincia di Treviso, e non solo, per forniture tecniche e consulenze a  panifici, pasticcerie gelaterie, ventitré anni fa incontra Fallou Fall, un operaio specializzato originario di Dakar che gli racconta il suo sogno:”Vorrei aprire un panificio nel mio paese”. Terenzio cerca di dissuaderlo in tutti i modi, perché ha un posto di lavoro sicuro e perché fare l’imprenditore è un’altra cosa. Ma Fallou non molla e i due arrivano a discutere un preventivo importante: “Mi colpirono di questo signore non solo la determinazione ma anche la sua capacità di lavorare giorno e notte. Faceva l’operaio ma dai suoi ragionamenti capii che aveva quel qualcosa in più che fa di una persona un imprenditore – racconta Chies”. L’importo era consistente per l’epoca, era il 2001, per Fallou che investiva sia i suoi risparmi che la liquidazione. Mancavano in ogni caso tre milioni: “ A un certo punto di fronte alla sua delusione, allo svanire del sogno, dissi : Fallou tre milioni non cambiano la nostra vita. Me li darai quando potrai.” Dentro di me pensai che li avevo persi, invece dopo diversi mesi capitò nel mio ufficio. Ci abbracciammo e mi raccontò che le cose per la Boulangerie (panificio) Sokhna Mame Diarra Bousso stavano andando bene a Ziguinchor, una città di 200.000 abitanti nella regione di Casamance. Poi tirò fuori una busta nella quale c’era la somma che gli avevo prestata e mi disse: “Ricordati che non dimenticherò mai quello che tu hai fatto per me.”  Oggi i panifici di Fallou, diventato presidente dei panificatori della Casamance,  sono tre, uno dei quali è anche ristorante e pizzeria, e Terenzio si reca in Senegal due volte all’anno ospite dell’amico e in famiglia i figli  lo chiamano zio. La voce in questi anni si è sparsa e così Terenzio è diventato un punto di riferimento non solo per i panificatori nostrani ma anche per quelli  africani che lavorano un pane speciale zuccherato, come Nicholas  che nella zona industriale di Conegliano ha un laboratorio che dà lavoro a dodici connazionali.“Non so se un giorno entrerò in società con Falou, conclude Terenzio, ci sto pensando con mia moglie che mi dice di non dimenticarmi la mia data di nascita”.

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